Lo scorso lunedì 8 giugno, il Consiglio degli Stati ha approvato con 41 voti favorevoli e nessuno contrario un progetto di legge che mira ad ampliare le possibilità di mobilità e cooperazione internazionale nell’ambito del sistema formativo svizzero. Il Consigliere federale Guy Parmelin ha fatto notare che la legge rappresenta una tappa importante nel percorso di rafforzamento e apertura di questo settore, ma che non pregiudica decisioni strategiche (adesione al programma europeo Erasmus+) e finanziarie (risorse messe a disposizione nel Messaggio ERI 2021-2024) future. Contestualmente all'approvazione, Parmelin ha affermato che l’agenzia nazionale Movetia, dalla sua creazione nel 2017, «ha dato prova del proprio valore, rivelandosi efficace, innovativa e radicata sul territorio». Il Consigliere ha anche sottolineato che sebbene la mobilità si sia interrotta a breve termine a causa della pandemia, le esigenze di collaborazione internazionale non diminuiranno: le cooperazioni e gli scambi si dimostrano sempre necessari, se non ancora più importanti per il futuro.


Allo stato attuale, la legge che consente di promuovere programmi pluriennali di mobilità è strettamente legata alla partecipazione della Svizzera ai programmi educativi europei. Dopo l’approvazione dell’iniziativa popolare contro l’immigrazione di massa nel febbraio 2014, Bruxelles aveva sospeso i negoziati sulla partecipazione elvetica a Erasmus+.

Berna ha risposto mettendo in atto i propri programmi di promozione compatibili con quelli dell’UE. Questa soluzione alternativa, tuttavia, non è altrettanto contemplata dalla legge. La revisione consentirà di inserirla come misura a pieno titolo.

Il progetto del governo colma delle lacune di merito e forma, ha dichiarato Hannes Germann (UDC/SH) a nome della commissione. Esso prevede margini abbastanza ampi e non pregiudica le discussioni strategiche e finanziarie. Questi aspetti saranno trattati separatamente nell’ambito del Messaggio ERI del Consiglio federale.

Agenzia Nazionale

Il progetto non crea nuove misure di promozione, ma rende meno rigidi alcuni strumenti che si sono rivelati efficaci. Le borse individuali per la frequenza di corsi di formazione d’eccellenza presso istituiti selezionati al di fuori della Svizzera dovrebbero poter essere corrisposte anche se l’istituto ha sede in un paese extraeuropeo.

Altri adattamenti sono di carattere più formale; determinate nozioni sono state rese più chiare o semplificate. Il campo d’applicazione e gli ambiti sostenuti sono limitati: mobilità internazionale individuale, cooperazione tra istituti finalizzata allo sviluppo delle offerte formative e all’agevolazione degli scambi di esperienze, sostegno di strutture e processi per incentivare le altre attività.

Anche le disposizioni sulle misure di accompagnamento e la delega di compiti a un’agenzia nazionale sono svincolate da una partecipazione a programmi internazionali. La definizione dei compiti dell’agenzia nazionale diverrà ormai parte integrante della legge.

I senatori hanno apportato qualche modifica minore al progetto del Consiglio federale, alle quali il ministro dell’economia Guy Parmelin non si è opposto. In particolare, auspicano che l’assetto e la forma giuridica di questa agenzia siano esplicitati in modo da consentire alla Svizzera di partecipare a dei programmi dell’Unione Europea.