La pandemia di Covid-19 ha sicuramente rallentato la mobilità tra la Svizzera e l’estero, ma al contempo ha consentito di compiere progressi nei progetti di sviluppo per viaggi più ecologici e sostenibili. Attualmente la questione del riscaldamento globale è in primo piano e in tutti i settori si stanno adottando dei provvedimenti per ridurne l’impatto negativo sull’ambiente. Tutto questo si ripercuote anche sulla mobilità internazionale.
Nel giro di pochi anni, nelle scuole universitarie svizzere si sono moltiplicate le cosiddette «iniziative verdi» a favore di una mobilità più responsabile, promosse dal corpo studentesco o dai rettorati. Movetia si era dedicata a questi progetti nella sua scheda informativa pubblicata nel 2020. Tra le buone pratiche si annoverano ora delle nuove strategie.
Nuovi esempi
L’elenco delle iniziative è consultabile sulla nostra pagina.
Le FFS ampliano la propria offerta di treni tra la Svizzera e gli altri paesi europei perseguendo un obiettivo chiaro: disporre di 25 destinazioni raggiungibili con treno notturno entro il 2025. «Stiamo sviluppando un’offerta insieme ai nostri partner – SNCF, Deutsche Bahn, ÖBB e Trenitalia», spiega il direttore delle FFS Vincent Ducrot in un’intervista pubblicata su Le Matin Dimanche e SonntagsZeitung nel giugno 2021.
Al momento, partendo dalla Svizzera è già possibile raggiungere con un treno notturno 10 città europee (Berlino, Vienna, Amburgo, Hannover, Graz, Potsdam, Zagabria, Budapest, Praga e Lubiana). Amsterdam si aggiungerà alle destinazioni entro la fine del 2021, Roma nel 2022 e Barcellona entro la fine del 2024.
Anche negli altri paesi europei si osserva lo stesso trend, con nuove tratte coperte da treni notturni e nuovi vagoni più confortevoli. Il modo di viaggiare sta cambiando e gli operatori della mobilità stanno adeguando di conseguenza le loro offerte – a tutto vantaggio dell’ambiente.
Dal 2017, il PF di Zurigo sta portando avanti un progetto innovativo e ambizioso che si prefigge di ridurre del 15% le emissioni pro capite di gas serra dell’ateneo entro il 2025 (rispetto alla media del periodo 2016–2018). Susann Görlinger, responsabile del progetto, risponde ad alcune domande nell’edizione dell’estate 2021 di «Via», la rivista delle FFS. È inoltre disponibile una mappa con le rotte aeree e ferroviarie e la relativa produzione di CO2, che consente di confrontare non soltanto i tempi di viaggio, ma anche le emissioni generate a seconda del mezzo di trasporto scelto.
«Per i viaggi in aereo serve un cambio di mentalità. In parte questo è già avvenuto: l’adesione al progetto è massiccia, e non soltanto all’interno del PF. Nel frattempo, altre scuole universitarie hanno avviato delle iniziative per risolvere questo problema e siamo in grado di condividere le nostre esperienze nell’ambito di una rete in continua espansione.» Susann Görlinger, PF di Zurigo
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