La Legge federale sulla cooperazione e la mobilità internazionali in materia di formazione (LCMIF) è ormai in dirittura d’arrivo. Martedì 22 settembre il Consiglio degli Stati ha superato le ultime divergenze formali che lo contrapponevano al Consiglio nazionale e ha adottato il progetto, che mira ad ampliare le possibilità di mobilità e cooperazione internazionale. D’ora in poi, quindi, lo status dell’agenzia nazionale (Movetia) e il principio di delega dei compiti potranno contare su un riferimento legislativo.


La revisione rafforza le mobilità e le cooperazioni internazionali e inserisce all’interno della legge la possibilità per la Svizzera di mettere in atto i propri programmi, alla pari dell’adesione ai programmi internazionali. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, il progetto del governo fornisce margini abbastanza ampi e non pregiudica discussioni strategiche e finanziarie future, in particolare in merito all’associazione al programma europeo Erasmus per gli anni 2021-2027. Il campo d’applicazione e gli ambiti sostenuti sono limitati: mobilità internazionale individuale, cooperazione tra istituti finalizzata allo sviluppo delle offerte formative e all’agevolazione degli scambi di esperienze, sostegno di strutture e processi per incentivare le altre attività. Anche le disposizioni sulle misure di accompagnamento e la delega di compiti a un’agenzia nazionale sono svincolate da una partecipazione a programmi internazionali. La definizione dei compiti dell’agenzia nazionale diverrà ormai parte integrante della legge. Il provvedimento entrerà in vigore nel corso del 2021.