Una «bussola» per l’organizzazione del programma

Una caratteristica tipica di Gioventù in Azione è l’impiego di metodi di apprendimento non formali. Diversamente dall’apprendimento formale, che viene stabilito e strutturato dagli istituti scolastici, in questo caso le ragazze e i ragazzi vengono coinvolti su base volontaria nel processo di apprendimento e lo gestiscono in maniera autonoma. In tutto questo vengono supportati da educatori ed educatrici. Con il progetto ConneXt, la Compagnie Digestif ci illustra le modalità con cui organizza il suo programma e coinvolge i partecipanti.

Una caratteristica tipica di Gioventù in Azione è l’impiego di metodi di apprendimento non formali. Diversamente dall’apprendimento formale, che viene stabilito e strutturato dagli istituti scolastici, in questo caso le ragazze e i ragazzi vengono coinvolti su base volontaria nel processo di apprendimento e lo gestiscono in maniera autonoma. In tutto questo vengono supportati da educatori ed educatrici. Con il progetto ConneXt, la Compagnie Digestif ci illustra le modalità con cui organizza il suo programma e coinvolge i partecipanti.

In collaborazione con l’organizzazione partner serba Panonika, la Compagnie Digestif ha elaborato una bozza di programma. Questa proposta può essere commentata dai partecipanti prima dell’incontro tra giovani tramite un forum online. Inoltre possono già iscriversi alle cosiddette Skill Sharing Sessions, dei workshop in cui condividono le loro abilità con altri partecipanti. Prima degli incontri rispondono anche a domande riguardanti ad esempio la loro situazione attuale, i motivi per cui partecipano a ConneXt, le modalità in cui il programma può aiutarli e con cui intendono progredire. In aggiunta possono porre domande su temi dell’incontro tra giovani. Tali quesiti preparano il terreno per il processo di apprendimento. Il coinvolgimento attivo dei partecipanti sin dall’inizio del progetto rafforza l’esperienza di apprendimento. Negli incontri tra giovani, pertanto, è importante coinvolgere i partecipanti in tutte le fasi del progetto.

Gli elementi principali per il confronto sull’arte drammatica e sulla cultura del proprio paese sono lo skill sharing, le attività di team building e le tavole rotonde. Mentre lo skill sharing riguarda le competenze specifiche dell’arte drammatica, le attività di team building si concentrano sulle persone e sull’interazione. Le tavole rotonde, in cui si tematizzano analogie e differenze culturali e artistiche, costituiscono una sintesi tra le attività di skill sharing e team building. In piccoli gruppi ci si pongono domande concrete come: «Cosa significa per me ‹patria›?» oppure «Che importanza ha per me la ‹tradizione›?».

Le attività di team building vengono concepite dalle pedagoghe e dai pedagoghi teatrali. Esse si basano in gran parte sul teatro dell’improvvisazione e sulla spontaneità, ma riguardano anche le storie individuali dei partecipanti e la conoscenza interpersonale. Le attività di team building sono cruciali per ConneXt, in quanto contribuiscono a far sì che artiste/i professioniste/i e non si sentano a proprio agio, senza che nessuno ritenga di essere fuori luogo, e che non si creino sottogruppi tra i partecipanti. Un esempio di attività è una passeggiata di 20 minuti per la quale si sceglie una persona che ancora non si conosce. Durante la passeggiata si approfondisce la conoscenza e a volte si scoprono cose sorprendenti.

Un altro elemento fondamentale di ConneXt è rappresentato dagli «Evening Reflections and Safe Groups», che hanno luogo giornalmente. Questa componente del programma, in cui tutti si radunano insieme, offre un luogo sicuro dove potersi confidare. I partecipanti possono anche esprimersi in modo critico. Importante a tal proposito è che agli altri partecipanti non è consentito commentare quanto detto. Un cosiddetto «Talking Stick» resta in possesso di una persona per tutto il tempo in cui parla o decide di stare in silenzio. Gli «Evening Reflections and Safe Groups» servono per dimostrare interesse e attenzione nei confronti dei membri del gruppo, ma anche per ritornare sulle domande a cui i partecipanti hanno risposto in precedenza.

Un’altra componente importante del programma è rappresentata dalle cosiddette «Recreative Islands», che si tengono dopo colazione, prima e dopo pranzo e dopo cena e che offrono uno spazio libero in cui può avvenire ancora una volta l’apprendimento non formale. Per il resto i partecipanti possono organizzare liberamente il proprio tempo: ad esempio possono intrattenersi davanti al falò, suonare la chitarra in gruppo o semplicemente stare seduti insieme e cogliere l’occasione per conoscersi in un modo diverso. Analogamente alle pause scolastiche, questi momenti servono a cementare quanto appreso.

Un metodo interessante utilizzato in questi incontri tra giovani è costituito dal DAS Theatre Feedback Method: sviluppato dalla Amsterdam University of the Arts, esso crea un ponte tra arte e cultura. Non basandosi su una «verità oggettiva», questo metodo offre un approccio pragmatico alla comprensione dei contesti interculturali e multidisciplinari e consente di esternare in modo costruttivo le critiche. Gli ostacoli si trasformano così in opportunità, i conflitti in occasioni di arricchimento, i giudizi in opinioni discutibili.

La Compagnie Digestif parla di una «bussola chiara», ovvero una cornice generale in cui si iscrive il suo programma, ma al contempo intende permettere ai partecipanti di collaborare per la realizzazione del programma. La compagnia vuole mantenere un giusto equilibrio tra la cornice generale e le possibilità di collaborazione, affinché i partecipanti si sentano da un lato sicuri e accompagnati, ma dall’altro abbiano anche l’opportunità di adattare il programma alle loro esigenze di apprendimento. Durante il giorno, ma soprattutto di sera, gli organizzatori si confrontano sulle dinamiche del gruppo e sull’avanzamento degli obiettivi di apprendimento e decidono di conseguenza eventuali modifiche al programma. Esso, infatti, non deve essere concepito come un programma da portare a compimento a tutti i costi, bensì deve mostrare ai partecipanti che sono presenti perché vogliono esserlo e dunque che partecipano volontariamente al processo di apprendimento. La verifica degli obiettivi di apprendimento avviene mediante un questionario al termine del programma. Il questionario mostra a ConneXt in quale misura i partecipanti hanno raggiunto gli obiettivi di apprendimento. Per i partecipanti rappresenta un’occasione per ripercorrere quello che hanno imparato e ciò che è stato loro utile.

Movetia ha promosso il progetto ConneXt nell’ambito di Gioventù in Azione in qualità di incontro tra giovani.

Link agli incontri tra giovani

Link all’esempio di buona pratica: «Dal mandala creativo al questionario statistico» per la valutazione e il riconoscimento dei risultati dell’apprendimento