Step out! Per scoprire, condividere e crescere. Lo scorso 13 novembre, più di 120 attori della formazione professionale e continua si sono riuniti a Zurigo in occasione dell’evento annuale di settore. L’occasione per sperimentare di persona l’energia e l’entusiasmo che caratterizza questa comunità creatasi attorno agli scambi e alla mobilità.


Nils Jäger, impiegato di commercio al secondo anno di formazione presso Movetia, riassume il pensiero dei giovani: «prima di iniziare il tirocinio, io stesso sono stato un anno a Losanna per migliorare le mie competenze linguistiche. Sono tornato più sicuro, fiducioso, responsabile». In effetti, tutti concordano sull’importanza di valorizzare esperienze di questo tipo, per creare così un effetto virale per giovani e formatori. Un compito tuttavia non semplice, caratterizzato da numerose sfide che costringono gli attori a cercare soluzioni pragmatiche che offrano le migliori condizioni quadro per sviluppare progetti.

Facendo eco alla tendenza positiva in materia di scambi e mobilità, nel 2020 il Consiglio federale sottoporrà al Parlamento i due messaggi ERI e Cultura che consentono il finanziamento di progetti per un periodo di quattro anni. Saranno richieste maggiori risorse finanziarie per rispondere alle ambizioni e agli obiettivi comuni a Cantoni e Confederazione nel settore della formazione. In che modo gli attori della formazione professionale percepiscono quest’evoluzione e cercano di anticipare le relative sfide, nell’ottica della realizzazione degli obiettivi della Strategia nazionale sugli scambi e la mobilità?

Qualche spunto emerso dalla discussione sul palco:

Paolo Colombo, Direttore della Divisione della formazione professionale del Canton Ticino e vicepresidente della Conferenza svizzera degli uffici della formazione professionale:
«Con il programma Formazione professionale 2030, il sistema della formazione professionale deve diventare più flessibile per permettere a tutti i giovani motivati di vivere un’esperienza di mobilità senza problemi».

Serge Frech, Direttore dell’ICT Formazione professionale svizzera:
«La flessibilità della formazione professionale è necessaria per poter considerare gli scambi e la mobilità e potercisi concentrare. È la persona in formazione a dover essere al centro, non le difficoltà organizzative. Le condizioni quadro devono permettere e non impedire».

Sabine Balmer Kunz, Head of Campus Recruiting & Young Talents, Credit Suisse AG:
«Gli scambi portano la formazione svizzera oltre i confini nazionali. L’interesse nei confronti del nostro sistema formativo duale è molto forte. Allo stesso modo, anche le mobilità nazionali sono importanti, ma dobbiamo cambiare qualcosa: proporre un’offerta nazionale più attraente migliorando così anche l’immagine degli scambi nazionali». 

Scoprite l’atmosfera creativa di Step out! 2019, diventate parte della community e date un’occhiata ai video, alle foto dei momenti salienti (Link) e alle informazioni raccolte in occasione dei vari workshop.