Questa offerta è già presente da 6 anni all’EPCN, la scuola professionale commerciale di Nyon. Un’iniziativa pilota indipendente che funge da modello.
«Le nostre apprendiste e i nostri apprendisti che trascorrono sei mesi a Zurigo sono più appetibili sul mercato del lavoro.» Il messaggio è chiaro. Jérôme Pittet è il direttore dell’EPCN. Da ormai 6 anni, la scuola professionale commerciale di Nyon propone alle sue apprendiste e ai suoi apprendisti di trascorrere il loro 3° semestre a Zurigo. «Di media, ogni anno una decina di giovani vodesi sfrutta questa iniziativa, mentre circa cinque zurighesi vengono qui sul Lago Lemano», afferma Laila Aroub, decana degli scambi linguistici all’EPCN. Le/i partecipanti devono quindi trovare un posto di lavoro nella regione ospitante: può trattarsi della loro stessa impresa, se possiede una filiale nella Svizzera tedesca, oppure di un’altra azienda operante nel medesimo settore. Le/gli apprendiste/i vodesi seguono i corsi alla KVZ di Zurigo e, a partire da quest’anno, alla WKS KV Bildung di Berna.
«Quando abbiamo lanciato il progetto, il presupposto era che sarebbe stato impossibile fallire o essere bocciati. In concreto, le valutazioni fornite a Zurigo non sarebbero state conteggiate ufficialmente. Vengono date soltanto a titolo indicativo», spiega Jérôme Pittet. «È pertanto necessario seguire adeguatamente le/gli apprendiste/i prima, durante e soprattutto dopo lo scambio. Proponiamo corsi di supporto per consentire, ove necessario, a coloro che per un semestre non hanno partecipato ai corsi della scuola di Nyon di mettersi in pari», specifica Laila Aroub.
«Crediamo fermamente nella filiera della formazione professionale e questo programma permette di rafforzarla e promuoverla ulteriormente. Vogliamo dimostrare che, conseguendo un AFC, le possibilità che si schiudono sono numerose e che si possono acquisire solide competenze professionali e umane come avviene con una formazione liceale», aggiunge il direttore dell’EPCN. «Le/i partecipanti al progetto rientrano maturate/i e orgogliose/i della loro esperienza», sostiene entusiasta la decana degli scambi linguistici. «Oltre alle competenze linguistiche acquisite in un’altra lingua nazionale, apprendiste e apprendisti sviluppano competenze umane sempre più richieste dai datori di lavoro, come l’autonomia, la responsabilità, lo spirito critico e l’apertura mentale.» Per quanto riguarda le imprese, secondo Jérôme Pittet aderiscono volentieri e apprezzano l’iniziativa.
«Facciamo di tutto perché la procedura organizzativa e amministrativa non scoraggi le/i giovani a partecipare a questo progetto di scambio», puntualizza Laila Aroub. «Inoltre, ci impegniamo ad accompagnare – senza tuttavia prendere per mano – le/i partecipanti affinché non abbandonino il progetto e perché l’esperienza sia più positiva possibile.» Laila Aroub mantiene pertanto un contatto regolare con le/gli apprendisti/e e traccia tra l’altro a un bilancio intermedio del loro soggiorno a Zurigo. «È chiaro che l’inizio è alquanto complicato, ma una volta superata la fase di ambientamento si fa quasi fatica a farle/i rientrare», scherza Jérôme Pittet.
Basandosi su questo progetto pilota dal successo consolidato, il lancio del programma nazionale dovrebbe consentire di soddisfare la richiesta del direttore dell’EPCN: far sì che questa offerta di scambi si istituzionalizzi a livello nazionale e che sia accessibile a tutte/i le/gli apprendiste/i del Paese. Volete anche voi realizzare un progetto di scambio? Scopri di più sul programma NABB.