La forma giuridica della fondazione su cui si basano la missione e le attività di «Movetia» dovrà adeguarsi ai nuovi principi di governance della Confederazione. Secondo il Controllo federale delle finanze, la sfida consiste nel far evolvere l’entità giuridica preservando i vantaggi e i punti di forza dell’organizzazione, che ha iniziato la propria attività nel 2017, con particolare riferimento al coinvolgimento dei Cantoni. Attualmente Movetia è una realtà molto solida e affermata nel sistema di formazione e sarà pertanto in grado di affrontare questo cambiamento e di rimanere un’agenzia efficace e agile a servizio della Confederazione e dei Cantoni.


La Fondazione svizzera per la promozione degli scambi e della mobilità (FPSM) è stata istituita all’inizio del 2016 da tre uffici federali e dalla Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) allo scopo di sostituire la «Fondazione ch» come gestore dell’agenzia per gli scambi e la mobilità. Dal 2017 la FPSM è l’ente giuridico responsabile dell’agenzia nazionale per gli scambi e la mobilità «Movetia».

La fondazione registra annualmente spese e ricavi d’esercizio pari a circa 4 milioni di franchi. In questo importo  non  rientrano  soltanto   le   spese   d’esercizio   in   senso   stretto,   poiché   i   27 collaboratori (FTE) svolgono mandati di prestazione per gli uffici federali per i quali la fondazione è remunerata. I programmi di promozione che la fondazione esegue per la Confederazione rappresentano complessivamente circa 33 milioni di franchi (stato 2018). I progetti di Movetia sono finanziati anche da due fondazioni private.

Purtroppo l’organizzazione non è conforme ai principi di governance della Confederazione, in particolare il cumulo di funzioni tra il consiglio di fondazione e la direzione degli uffici e la sua forma giuridica non sono possibili. Questa incompatibilità ha attirato l’attenzione del Controllo federale delle finanze (CDF), dell’Amministrazione federale delle finanze e del Consiglio federale. Nel febbraio del 2019 l’Esecutivo ha pertanto incaricato il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca di elaborare un progetto da porre in consultazione per riformare l’organizzazione e la direzione di Movetia tenendo esplicitamente conto dei principi di governance.

Sfide, aspetti relativi alla governance e conflitti di obiettivi

Un nuovo statuto giuridico conforme ai principi di governance e un consiglio d’istituto indipendente non permetteranno tuttavia di risolvere tutti i problemi. Nel 2016 la creazione della FPSM sembrava aver risposto a diverse esigenze che oggi devono essere riesaminate. Concretamente, è opportuno prendere in considerazione il coinvolgimento dei Cantoni, la creazione di un centro di competenza unico per tutte le questioni inerenti agli scambi e alla mobilità malgrado le diverse basi giuridiche e competenze, le possibilità di intervento degli uffici federali o ancora un’organizzazione snella con una gestione semplificata.

Coinvolgimento dei Cantoni e coordinamento dei settori di promozione

Il CDF ritiene il coinvolgimento dei Cantoni un elemento centrale per la nuova organizzazione e per la struttura gestionale. Affinché le cose evolvano nel settore della formazione, gli ingranaggi degli attori cantonali e federali devono essere coordinati. È importante anche l’organizzazione dei diversi settori di promozione della Confederazione. È pertanto opportuno creare una piattaforma di coordinamento.

Infine, occorre anche chiarire se e come debba essere delegato il sistema dei contributi. Nel periodo della verifica, Movetia continua a essere operativa a proprio nome, ma gli uffici federali esaminano e approvano tutti i contratti di sovvenzione. Secondo il CDF sarebbe poco sensato creare una nuova istituzione con un consiglio indipendente, ma che per l’attività operativa continua a richiedere il coinvolgimento degli uffici federali negli affari correnti. Trattandosi di un’agenzia di dimensioni gestibili, i principi di governance dovrebbero essere applicati con ragionevolezza al fine di limitare l’onore amministrativo.